Tesina Taichi Giuseppe

Volevo condividere con voi la tesina scritta per l’esame di allenatore di TAI CHI QUAN svolto Domenica 12/12/2021 a San Bonifacio (VR). Lo scopo della pubblicazione è quello di poter condividere quanto fino ad adesso trasmesso dalla maestra WANG XIAOHUI durante le sue lezioni in questi 4 anni di corsi e studi. Vuole essere un personale e piccolo modo, e ci tengo a precisare piccolo, per omaggiarla dei grandi sforzi, delle energie, dei sacrifici e del tempo che lei ha impiegato nel tramettere con amore e seria preparazione, a 360°, le conoscenze sul Tai Chi stile Yang e sulla medicina tradizionale cinese (MTC).

Inizierò col pubblicare la prima parte ovvero i principi

(di seguito i primi 3) con un lievissimo accenno alla storia

Storia del Tai Chi Quan

Il Tai Chi Quan è un arte che ha una tradizione millenaria, arrivata ai nostri giorni grazie alla determinazione ed allo studio che i maestri di quest’arte hanno tramandato ai propri allievi nelle generazioni creando una continuità temporale giunta fino ad oggi con notevoli sfumature, ma dai principi cardine sempre intatti e fedeli alla tradizione ed all’efficacia che questa disciplina possiede.

Si pensa che quest’arte marziale sia stata codificata da un monaco taoista chiamato Zhan San Feng. Questi, studiando e osservando le dinamiche della natura, in particolare il combattimento tra una gru e un serpente a cui assistette e che gli fu di grande ispirazione,  in unione alle sue conoscenze marziali e alchemiche acquisite negli anni dei suoi studi come monaco, gli permisero di elaborare questa complessa pratica oggi nota come Tai Chi Quan ()

Il monaco comprese l’importanza della quiete interiore della stabilità e dei movimenti fluidi e circolari in accordo con le teorie alchemiche e l’armonia esistente in natura.

Un altra teoria accreditata è quella in cui si afferma che il Tai Chi Quan sia nato a Chenjiagou, un villaggio nella provincia dello Henan, ad opera di Chen Wang Ting il quale attraverso lo studio dei qigong (氣功)e neigong ()  evolse lo stile Shaolin Chang Quan , allora praticato dalla sua famiglia , in uno stile con movenze spiraliformi con emissioni di forza esplosiva denominati Fajin.[1]

Specificatamente il termine Tai Chi significa il supremo assoluto; nella cosmologia cinese questo rappresenta la sorgente primaria della creazione di ogni cosa, antecedente alla divisione dell’energia nella dualità Yin e Yang la cui alternanza regola ogni cosa.

Il termine Tai Ji Quan si può di conseguenza definire come il combattimento che mantiene l’equilibrio seguendo i principi del Tai Chi; in pratica i movimenti della sequenza sono eseguiti considerando la loro applicazione marziale, pur mantenendo inalterate, anzi sfruttando, le leggi che regolano l’universo, e l’essere umano, in accordo ai principi della Medicina Tradizionale Cinese (TCM), delle tecniche di respirazione e di equilibrio energetico.[3]

I principi del Tai Chi

1) Primo: 虚灵顶劲 (xū líng dǐng jìn)

 “Mente vuota ed energia alla sommità del capo”.

Il primo principio riguarda la testa. Mentalmente è necessaria la quiete mentale priva di pensieri che portano l’attenzione altrove. Consapevoli del momento presente.
Fisicamente il capo va tenuto dritto senza rigidità per permettere al corpo di cadere sulla verticale; le vertebre cervicali si distendono. E’ come essere appesi al cielo mentre il corpo si rilassa.

2) Secondo: 含胸拔背 (hán xiōng bá bèi)

 “Svuotare il torace ed raddrizzare la schiena”

Il secondo principio indica l’attitudine del petto che deve sgonfiarsi e rimanere basso durante la respirazione. Questo permette alla schiena di distendersi. Le scapole si distendono su di essa senza sporgere. Il tratto lombare della schiena ne beneficia in  rilassamento.

3) Terzo: 松腰 (sōng yāo)

 “Rilassare la vita”

Il terzo principio vuole che il bacino cada verso il basso seguendo la gravità. E’ l’esatto opposto dell’esercizio di contrarre gli addominali. In questo modo l’addome è rilassato e l’articolazione dell’anca è in grado di ruotare sulla gamba perno. Il concetto di vita per i cinesi nel corpo non è il “giro vita” bensì la parte del corpo che va dal perineo sino al plesso solare.

in questa parte verranno descritti dal IV° all’VIII° principio, più alcuni dettagli sugli agopunti che interessano la pratica del Tai Chi Quan stile Yang.

4) Quarto: 分虚实 (fēn xū shí)

 “distinguere il vuoto e il pieno”

Il quarto principio riguarda il concetto di pieno e vuoto. Il pieno esiste quando il peso del corpo è caricato su una gamba, l’altra, che non è più di sostegno, è vuota. Questa è la definizione più elementare. Il corpo in ogni sua parte si equilibra tra pieni e vuoti (yang e yin) cedere e avanzare, stesso discorso è per l’aprire e l’unire   kāi  hé. Il passaggio da uno stato all’altro dev’essere chiaro ed entrambi presenti. 

 

5) Quinto: 沉肩坠肘 (chén jiān zhuì zhǒu)

 “abbassare le spalle e lasciare cadere i gomiti”

Il quinto principio riguarda  spalle e gomiti bassi. S’intende rilassarli lasciandoli cadere assecondando la forza di gravità. Anche se alziamo un braccio, la spalla e il gomito continuano a “cadere” verso il basso. Trovano sostegno dal centro del corpo e dai piedi a terra  non dalla muscolatura delle spalle.

6) Sesto用意不用力 (yòng yì bù yòng lì)

 “Usare l’intenzione e non usare la forza”

Il sesto principio riguarda l’attitudine a non usare la forza muscolare ma veicolare l’azione attraverso l’intenzione. Se i primi cinque principi sono posti in atto correttamente, il corpo è in grado di eseguire azioni senza sforzo usando il Qi.

7) Settimo: 上下相随 (shàng xià xiāng suí)

 “accordare la parte superiore e la parte inferiore”

Il settimo principio è l’unità di corpo. All’inizio è utile percepire la relazione che esiste tra ginocchia e gomiti, anche con spalle, piedi con mani. E’ un primo importante passo per comprendere come ogni parte del corpo si muove in contatto con le altre.

8) Ottavo:  内外相合 (nèi wài xiāng hé)

 “Armonizzare l’interno con l’esterno”

L’ottavo principio mette in relazione il corpo e la mente. Dove il primo è il servitore della seconda. L’attitudine mentale si riflette e si esprime attraverso il fisico ed ecco che il pensiero di apertura e di espansione prende forma nel corpo rilassato e percettivo.

9) Nono相连不断 (xiāng lián bù duàn)

 “Continuità nei movimenti , nessuna interruzione”

Il nono principio esprime il concetto di trasformazione da uno stato all’altro senza interruzioni.

I movimenti risultano fluidi uniti ed efficaci e il Qi circola liberamente  

 

10) Decimo: 动中求静 (dòng zhōng qiú jìng)

 “Nel mezzo del movimento ricercare la quiete”

Il decimo principio chiama alla calma, all’essere centrati e quieti anche quando ci muoviamo. Ottenere questo richiede la consapevolezza del centro del corpo, il dan tien. Se tutte le tensioni del corpo fluiscono in lui sia ha quel punto fermo sul quale affidarsi per trovare la tranquillità da cui scaturisce la sicurezza e l’energia. [2]

Elementi “interni” della pratica del Tai chi Quan

Uno dei punti fondamentali del Tai Chi Quan è l’attenzione sull’ intenzione “Yì” , per controllare il flusso del Qì  . I piedi e le anche sono i fulcri da cui originano tutti i movimenti della parte inferiore del corpo, e la forza stessa del Qì prodotta. Il Dantián inferiore è la zona centrale, da cui originano invece tutti i movimenti della parte superiore del corpo. Si mantiene il corpo sempre allineato e interconnesso, in modo tale che il movimento di una parte del corpo provochi un cambiamento coordinato in ogni altra parte.

Un altro elemento importante nella pratica del Tai Chi Quan è l’essere “Sōng. Nonostante si possa tradurre Song con “rilassamento”, non bisogna confondere le due cose. 

Il carattere  sōng presenta a sinistra il carattere   “albero” e a destra “ gōng, componente fonetico. L’immagine che viene in mente è quella di un albero, altro significato del carattere, dritto e rilassato, capace di ondeggiare senza resistere ma non cedendo né resistendo al vento e agli urti, anzi restituendo elasticamente la forza subita.

Il “rilassamento”, “fàngsōng” o semplicemente “sōng”  ha un significato particolare: significa “rilassato ma non passivo”. E’ un rilassamento “attivo” e “collegato”. Tutte le parti del corpo devono essere rilassate ma non flaccide, attive ma non rigide. Si potrebbe dire che non è tanto un rilassamento massimo di tutto il corpo, bensì un allentamento massimo delle tensioni non necessarie. Concentrarsi su “sōng” si svilupperà una sorta di coordinamento profondo che consente di spostarsi e spostare il peso portando la forza fino alle estremità in modo economico e senza perdita inutile di energia. Quando il praticante sperimenta questo particolare rilassamento prova una sensazione di vitalità e di coscienza del movimento in tutto il corpo.
Questo è un concetto e una esperienza che  richiede  pratica per essere compresa. Il rilassamento deve dissolvere la forza rigida come il ferro che viene fuso e può essere riplasmato. Il rilassamento è un modo per convertire la rigidità gradualmente in vigore. Si dice anche “il rilassamento cosciente produce inconsciamente forza”.

Possiamo considerare il processo del rilassamento come costituito da tre passi. Il primo è la ricerca della simmetria del corpo. In piedi, spalle e braccia penzoloni lungo i fianchi. Rilassare coscientemente tutti i muscoli. In secondo luogo, le labbra si mettono delicatamente in posizione orizzontale, come per accennare a un piccolo sorriso, soprattutto interno, che venga dal cuore. In terzo luogo, con gli occhi chiusi o aperti, non pensare a niente, sgombrare la mente da tutti i pensieri concentrandosi solo sul fatto che si sta iniziando la pratica. Particolare importanza riveste il rilassamento della zona della vita. La zona della vita è quella che comanda di tutto il corpo. Se si riesce a rilassare la zona della vita gli arti inferiori avranno forza e la parte inferiore sarà capace di radicamento e agile cambiamento. Si dice “Se non si riesce ad avere forza, cercare il problema nelle gambe e nella vita. “ [4]

 L’ottenimento di queste capacità ha come punto iniziale la ricerca del rilassamento sia fisico che mentale.

Le spalle e le anche, le “barriere” articolari più importanti e grosse del corpo sono cruciali nella ricerca del rilassamento, e quindi della libera circolazione del Qì nel corpo. Lo stato di rilassamento inteso come sōng delle anche è prioritario, in quanto facilita quello delle spalle. Rilassare  l’articolazione delle anche e flettere le ginocchia per tenere sospesa la testa sono le due esigenze maggiori per il corretto posizionamento del corpo nel Tài Chi Quán.[3].

Agopunti nel Tai Chi Quan

I punti (agopunti) più importanti da conoscere ai fini della pratica del Tai Chi Quan sono:

KI1/Yongquán (Fontana Gorgogliante).

Quando si appoggia il piede sul terreno a piatto e rilassato, il peso del corpo dovrebbe essere scaricato su questo punto. La pratica lenta delle forme di Tai Chi quan permette di “sentire” questo punto. Si dice: “Tutti i movimenti hanno la loro origine nei piedi, cominciano nelle gambe, sono controllati dalla zona della vita, si concludono alle mani”. In ogni movimento la percezione dello stesso deve essere radicata nel punto KI1/Yongquán. Il peso parte da uno di questi due punti, “riempiendo” l’arto inferiore corrispondente e “svuotando” l’altro.

GV4/Mìngmén (Porta della Vita). Tra la seconda e la terza vertebra lombare, alla stessa altezza dell’ombelico. Quando il petto viene rilassato e diventa “vuoto”, GV4/ Mìngmén viene automaticamente tirato in fuori. Questo punto si può considerare il punto più importante della zona della vita per quanto riguarda il movimento nel Tai Chi Quan.

GV20/Baihuì (Cento Riunioni). Tutti i meridiani Yáng si incontrano a questo punto. A livello di questa zona si dovrebbe sentire una sensazione di “tiraggio”, come se si fosse sospesi da questo punto verso l’alto. In caso contrario, durante la pratica il corpo sarà senza sostegno, flaccido. Per ottenere un corretto posizionamento di questo punto non fare pendere la testa in avanti (per guardare in basso), o indietro durante la pratica del Taijiquan e rientrare il mento. “Sospendere la sommità della testa” aiuta a condurre il Qì nel suo tragitto da KI1/Yongquán fino alla testa.

CV1/Huìyin (Incrocio dello Yin, o Riunione del Perineo). A metà strada tra la radice

dei genitali e l’ano. CV1/Huìyin, insieme a GV20/Baihuì, sono i due unici punti che si devono tenere e percepire sollevati verso l’alto. Importante la sensazione dell’allineamento tra questi due punti per facilitare la messa in moto del Piccolo Circuito Celeste (circolazione tra Dumài e Renmài).P8/Laogong (Palazzo della stanchezza) Sito nel centro palmo della mano all’altezza del dito medio la sua stimolazione aiuta il rilassamento del corpo

di Giuseppe Gentile (Allenatore Nazionale riconosciuto AICS-CONI in data 20/12/2021)

In questa ultima sezione verranno sottolineati gli ultimi due principi, i principi del rilassamento e le riflessioni finali.

RIFLESSIONI

Il Tai Chi Quan utilizza movimenti lenti e circolari che  nascono da una movimento a spirale che partono dall’interno e si riflettono nei movimenti esteriori. La forza fisica, che tende a irrigidire la muscolatura e le articolazioni e impedisce il corretto fluire del qi, lascia il posto al rilassamento inteso come sōng che , insieme alla lentezza dei movimenti, permette una continuo fluire del qi in tutto il corpo. Provenendo da un antica tradizione marziale questi movimenti , sono stati codificati in forme a mani nude ( nello stile Yang si conoscono la 8 la 24 semplificate la 13 e la 85 tradizionali) o con armi (ventaglio Xiaoyao forma 9 ) che simulano combattimenti con più avversari. Nel tempo le caratteristiche puramente marziali di questa disciplina sono state complementate da nozioni mediche secondo la medicina tradizionale cinese inerentemente ai meridiani energetici  per cui oltre ad avere scopo prettamente combattivo hanno acquisito anche uno scopo salutistico , di mantenimento dell’equilibrio psico-fisico e  di regolazione dei  ritmi circadiani degli organi interni.

Un esempio è la forma “Afferrare la coda del passero”  Zuǒ lǎn quèwěi, 揽雀.

Questo passo, che viene studiato già dalla prima forma la 8 semplificata, eseguita secondo i principi sopra elencati,  permette lo scioglimento delle anche, con l’acquisizione di una maggiore elasticità ed apertura, e va a benefico dell’intestino

In questi movimenti si distinguono inoltre 4 forze:

Parare (Peng, 掤)

Deflettere (, 捋)

Premere (, 擠)

Respingere (Àn, 按).

Queste forze sono alla base del Tui Shou   (Spinta con le mani), che rappresenta una modalità di contatto tra praticanti e un iniziale approccio al combattimento, permettendo lo studio dei movimenti dell’avversario, accogliendone la forza, per poterla ri-direzionare verso quest’ultimo.

Sebbene le forme possano apparentemente sembrare prive di significato a causa della lentezza e della semplicità dei movimenti esteriori, occorre una grandissima esperienza di studio  e pratica per poterle interiorizzare e quindi  applicarne i principi. Potendone così  godere dei vantaggi. La validità del Tai Chi Quan non si ferma a mere applicazioni contestualizzate ma è divenuta, ad oggi, una vera e proprio filosofia di vita supportata dai principi del taoismo e risulta essere un patrimonio  presente e valorizzato in Cina e in tutto il mondo.

Per qualsiasi domanda scrivere un e-mail a: benessere.healthcare@gmail.com

Bibliografia

[1] www.kungfuscuolaxindao.it

[2] www.taichichuanroma.com

[3] Tai Chi e medicina tradizionale cinese – Michele Grassi

[4] taijiquanfamily.wordpress.com.

意大利健身养生协会 La Via del Benessere